Il libro è composto di tre parti. La prima definisce il principio del "diritto a comunicare", come critica e superamento di concetti ambigui e fuorvianti, quali "libertà di informazione", introduce la "mappa universale della comunicazione", illustra gli schemi funzionali dei principali sistemi informativi e comunicativi e indica le condizioni politiche e culturali per un esercizio attivo del "Diritto a Comunicare". La seconda parte analizza il ruolo e le funzioni che il "neoliberismo" assegna ai mezzi informativi a scala mondiale e nazionale, sottolineando la specifica "anomalia" del caso italiano in Europa. La terza parte propone progetti e percorsi di liberazione individuale e collettiva - rispetto allo strapotere degli oligopoli mediatici.