Il primo volume della trilogia" Storia e teoria della serialità" ha evidenziato come quest'ultima nasca ben prima del Novecento e affondi le proprie radici nella stessa vita psichica dell'Homo sapiens. Tuttavia, è proprio nel XX secolo che la serialità esplode quale modalità di produzione e di consumo, software privilegiato di un sistema di mass media diffuso su scala planetaria. Grazie soprattutto ai linguaggi del cinema, del fumetto, della radio e della televisione, nel Novecento si assiste alla diffusione dei modelli seriali occidentali ai pubblici di tutti i continenti, che vengono così coinvolti nei suoi ritmi e nei suoi canoni, come argomentano i saggi dedicati al consolidato sistema dell'industria culturale presenti in questo secondo volume della trilogia. Culmine di oltre un secolo di gigantismi mediatici mainstream, l'alba del XXI secolo appare screziata di nuovi reticoli comunicativi, portatori di un incrocio di logiche top-down e bottom-up (dimensione elettrico-elettronica e dimensione compiutamente digitale) che si ricongiungono su una pluralità di schermi connessi a ogni aspetto della vita quotidiana. Ecco, quindi, che il consumatore contemporaneo avanza nelle pratiche delle serie post-televisive, dei videogame e delle navigazioni nell'immenso tessuto di Internet con l'atteggiamento del flâneur benjaminiano o del detective ereditato dalle forme dell'investigazione letteraria ottocentesca, trovandosi a percorrere in ogni direzione la serialità espansa nelle forme e nelle strategie della transmedialità.