Questo libro ci conduce in quello spazio misterioso che mette in moto la transizione dalla guerra alla pace e la disposizione al dialogo, che ancora rappresenta il cuore degli affari umani. Parola-slogan abusata e logorata, spesso banalizzata o consolatoria, ogni giorno invocata e ogni giorno violata. Perché per definire la pace si parla perlopiù di assenza o di cessazione della guerra? Autentica sfida mentale e comportamentale, la pace - che non significa pacifismo - è un contenitore multiplo, e la sua mutevole architettura non cessa di impegnare teorici e professionisti dell'arena internazionale. Oggi, nel terzo millennio, disorientati e circondati da molte guerre tradizionali e non, può essere ancora utile ancorarsi all'idea che la pace prima si pensa, poi si fa. Questo libro accompagna il lettore dietro le quinte del suo processo e la riscopre - anche attraverso il contributo delle donne - tra passato e presente, tra occasioni mancate, visioni e lezioni dalla realtà.