Sylvie ha 37 anni, è bella, curiosa, intraprendente, ribelle, forse troppo, e nella sua giovane vita ha trascorso in prigione, spesso ingiustamente, lunghi e dolorosi momenti. È durante uno di questi soggiorni che ha conosciuto una donna più grande, Jeanne, che all'uscita dal carcere la accoglie in casa sua. Ed è proprio a causa di Jeanne se Sylvie si trova ora al banco degli imputati, accusata di omicidio, protagonista di uno dei più seguiti processi del secolo scorso. Jeanne infatti è morta, soffocata barbaramente e poi nascosta in cantina; la colpevole può essere solo Sylvie. Durante il processo, in cui la donna è data per spacciata, intervengono, però, delle persone che l'hanno conosciuta negli anni di guerra. Dalle parole di quei testimoni inaspettati emerge una donna nuova, un'eroina, e l'esito del processo è molto diverso dal previsto.