L'articolo 22 della Costituzione emanata nel 1793 in una Francia postrivoluzionaria diventata ormai Repubblica recita: «L'istruzione è il bisogno di tutti. La società deve favorire con tutto il suo potere i progressi della ragione pubblica e mettere l'istruzione alla portata di tutti i cittadini». Napoleone fece suo questo principio affermando che l'istruzione è «la più importante tra tutte le istituzioni, perché tutto dipende da essa, il presente e il futuro». Sono passati più di 200 anni dalla sua morte e il mondo continua ancora a chiedersi chi fosse realmente Napoleone; un despota, un opportunista, magari un rivoluzionario, forse un rinnovatore o un riformista. Molto probabilmente era tutto questo e perfino molto di più. Dall'eredità che ci ha lasciato, emerge che è stato sicuramente un uomo in grado di vedere oltre il momento storico nel quale ha vissuto anticipando ai posteri la sua visione progressista e moderna del mondo, una visione che non ha trascurato di prendere in considerazione anche il campo dell'istruzione.