Il libro narra, con ampia documentazione d'archivio e un ricco apparato iconografico, la nascita e l'evoluzione delle truppe indigene che combatterono a fianco degli italiani in Africa. A partire dal 1885 si fece ricorso ai basci buzuk per poi giungere nel 1888 alla costituzione, sulla base di reclutamento volontario, dei quattro battaglioni regolari composti da ascari inseriti nell'organico del Regio Esercito con Regio decreto del 30 giugno 1889 n. 6215, che istituì il Corpo di Truppe indigene per i presidi d'Africa. L'autore scandaglia in modo sistematico le origini delle truppe coloniali italiane, ne sottolinea l'estrema importanza e ne segue sviluppo, struttura, simboli e impiego operativo. Il più grande merito è indiscutibilmente quello di scostare una pietra dalla tomba dell'oblio che per decenni è calato sulla storia delle nostre truppe coloniali. Ed è stato oblio quando non, addirittura, distorsione dei fatti. L'epopea degli ascari durò fino alla fine della Seconda guerra mondiale con la caduta dell'impero nel 1941. Un lasso di tempo in cui migliaia di uomini furono addestrati e concorsero alle vicende belliche in Africa, condividendo vittorie e sconfitte con gli italiani.