«Lo studio delle lingue straniere è obbligatorio in tutti gli ordini di scuole italiane. A cominciare dalla scuola materna. Naturalmente, la fa da primo attore la lingua inglese. E allora? Se studiassimo anche la storia antica, unendo allo studio dell'antichità anche quello della lingua straniera? Se volessimo studiare il Sannio antico, come avrebbero fatto gli alunni inglesi di qualche secolo fa, non c'è di meglio che prendere come riferimento il Dictionary of Greek and Roman Geography (1854) William Smith. Otterremo un duplice risultato. Studiare la storia della regione Sannio, non dal punto di vista di chi è parte in causa, perché appartenente allo stesso confine geografico, ma con lo sguardo di chi si pone con il distacco, sempre richiesto, a chi si accinge a studiare la storia. Secondo risultato, leggere e studiare la lingua straniera in cui il testo è scritto. Le innovazioni introdotte nella scuola qualche decennio fa, avevano stabilito che nell'ultimo anno delle scuole secondarie di secondo grado si studiasse una materia in lingua straniera. Nulla di eccezionale se anche dal primo anno si cominci a mettere insieme la storia con la lingua straniera. Per coloro che non sono più alunni, ma lo sono stati, è un modo per rileggere la storia della regione, o meglio come ci vedevano gli inglesi di due secoli fa. Ed è una bella cosa, non vedersi allo specchio ma sentirsi raccontato dagli altri, come gli altri raccontano la nostra storia. Come capitolo introduttivo, una descrizione dell'Italia antica tratta daSketch of antient geography, for the use of schools. By Samuel Butler, del 1885. Si prosegue poi con i saggi riferiti a singole voci del Sannio riportate nel Dictionary of Greek and Roman Geography. Ai lettori è affidato il compito di proseguire e di approfondire la ricerca. Da parte nostra si è inteso soltanto indicare come utilizzare i testi che il web mette a nostra disposizione. La si consideri, la nostra, un'ipotesi di lavoro in classe e a casa.» (T. Z. - V. I.)