«Nella prima metà del secolo XVI, il Sacro Romano Impero, che era sembrato declinare sempre più rapidamente sino a divenire una questione interna tedesca, riacquista improvvisamente una parte della sua antica importanza. Quello stesso secolo nel quale andava formandosi una nuova Europa di grandi stati costruiti su princìpi di politica realistica e infusi di patriottismo nazionale, vide anche, nella persona dell'imperatore Carlo V, una tarda manifestazione del Monarca, signore potenziale del mondo. I modelli della nuova Europa prendono forma sotto la minaccia, o il miraggio, di una rinascita dell'idea di impero. In Carlo V la ripresa dell'imperialismo non fu che la rinascita di un fantasma [...]; ma proprio come fantasma l'impero di Carlo V fu importante, perché ripropose ancora una volta l'idea di impero, diffondendola in tutta l'Europa con la sua propaganda e il suo simbolismo, e questo in un momento in cui il pensiero politico più avanzato la andava screditando. [...] Pur essendosi dissolto alla sua morte, l'impero di Carlo V riuscì a trasferire il fantasma della "speranza imperiale" alle monarchie nazionali, e in particolare a quelle d'Inghilterra e di Francia».