Seppur vittima del Trattato di Versailles, che aveva inflitto pesanti restrizioni al comparto militare, negli anni Trenta la marina tedesca fu protagonista di un importante programma di riarmo che coinvolse la costruzione di moderne navi da guerra, dando impulso all'innovazione tecnologica. Dopo anni di sviluppo segreto, nonostante fossero stati severamente vietati, i sottomarini divennero una delle armi più letali della Kriegsmarine. Macchiate dal sangue della guerra civile spagnola, le navi di superficie continuarono a svolgere un ruolo cruciale allo scoppio della Seconda guerra mondiale, durante le invasioni di Polonia e Norvegia, sebbene le gravi perdite subite avessero ostacolato i piani per l'invasione della Gran Bretagna, tanto che, alla fine del conflitto, agli Alleati rimase da spartirsi solo una manciata di navi. Dall'inizio degli scontri, ma soprattutto dopo la caduta della Francia, i temutissimi ed efficacissimi U-Boote presidiarono l'Atlantico minacciando i convogli di navi britanniche e soffocando la linea di munizioni e rifornimenti dagli Stati Uniti, indispensabile per la sopravvivenza dell'avversario. Questo volume, riccamente illustrato, rappresenta uno studio completo e approfondito della Kriegsmarine durante la guerra, capace di svelare i punti di forza ma soprattutto quelli di fatale debolezza che portarono alla disfatta dell'esercito tedesco durante la Seconda guerra mondiale.