Il movimento Giustizia e Libertà venne fondato nel 1929 a Parigi da Carlo Rosselli e da altri fuoriusciti antifascisti con l'obiettivo di organizzare un'opposizione attiva ed efficace al regime di Mussolini, alternativa a quella comunista. Dall'incontro tra giellisti, liberalsocialisti, sostenitori del liberalismo progressista gobettiano, esponenti del liberalismo amendoliano e del Partito Repubblicano, nacque nel 1942 la breve ma intensa esperienza politica del Partito d'Azione che, dopo la caduta del Duce, organizzò bande partigiane, partecipò alla Resistenza con le Brigate Giustizia e Libertà e contribuì alla stesura della Carta Costituzionale. Grandi personalità, come Mazzini, Salvemini, Gobetti, i fratelli Rosselli, Parri, Calamandrei e La Malfa, hanno lottato per dar vita a un modello di società basato sull'etica nella politica e nella comunità, di cui il giellismo e l'azionismo sono stati portatori ed esempi. Vittorio Cimiotta ripercorre le tappe salienti dell'esperienza politica di GL e del Partito d'Azione, e dei loro principi riconoscendone grande validità anche nella società contemporanea in balia di una grave crisi morale e civile.