L'Africa si trova ancora oggi a confrontarsi con forme premoderne di subordinazione personale, che conducono al lavoro gratuito e a insidiose tipologie di asservimento differenti dalla schiavitù vera e propria solo per l'aspetto della proprietà della persona, inaugurando modalità di appropriazione transitoria del tipo "usa e getta" più funzionali alle esigenze del capitalismo globalizzato. Basato su materiali etnografici e storici, frutto di ricerche sul campo e d'archivio, il volume presenta una ricerca sui rapporti di dipendenza personale in Africa, proponendo una messa a punto delle principali categorie teoriche collegate alle cosiddette "nuove schiavitù". A partire dal caso dei Baule della Costa d'Avorio e allargando il campo all'insieme dell'Africa occidentale, l'autore descrive sia le principali forme di dipendenza "normale", essenzialmente di tipo familiare, sia quelle "incrementate", prima fra tutte la schiavitù cosiddetta domestica o interna alle società africane, che dall'epoca precoloniale sopravvive ai provvedimenti abolizionisti per riprodursi fin dentro il dispositivo coloniale.