Per intendere il Novecento, secolo dei totalitarismi, dobbiamo accettare l'Impossibile, provare a rintracciare la "logica" del Male assoluto. Persino dietro la Shoah come tragedia estrema è possibile infatti individuare una filosofia, un pensiero in grado di darne conto. Il waste century è l'epoca dell'ontologia, della negazione in radice della dialettica, della politica, dell'umanismo. Nel Novecento "muore Hegel", muore il suo pensiero, e da ciò si legittimano il totalitarismo, il fascismo, lo stalinismo. Se Martin Heidegger, Urnazist, nazista nel profondo, ha lastricato il sentiero verso l'abisso, Vasilij Grossman, ebreo e russo, figlio del "secolo-lupo", in quell'abisso si è calato. Riemergendo, ha iniziato a svolgere un filo che Fabio Vander ha raccolto e inseguito, per scrutare, a un passo dal baratro, nello stesso abisso.