Valerio Evangelisti in questo saggio ha esaminato i tempi e le forme dello sviluppo economico dell'Emilia-Romagna. Al centro della sua analisi è il passaggio cruciale da un'agricoltura che aveva per protagonista il proletariato degli avventizi e le sue violente tecniche di lotta (il "gallo rosso" del titolo) a un sistema industriale fondato sulla piccola e media impresa, da una parte, e sul lavoro decentrato e alla macchia, con una classe operaia sempre meno sindacalizzata, dall'altra. Il "modello emiliano" ha una caratteristica precisa. È il Pci, alleato a un Psi minoritario, a governare l'impetuoso processo di sviluppo da cui è investito il settore agrario e industriale. La cultura di questa sinistra di governo è assai pragmatica, teoricamente povera, quanto socialmente espansiva. Mercato e programmazione, Pci e padronato, imprenditorialità e movimento sindacale, decentramento economico e macchia del lavoro nero si sono intrecciati, convivendo con inedita felicità. Il sistema politico ha fatto da garante in un'opera di secolarizzazione delle utopie del comunismo delle origini. Il racconto di un pezzo importante di storia italiana: il "modello economico emiliano" e il suo svilupparsi tra impresa, lotte sociali e lavoro nero.