Questo libro è il coro di voci del passato, che si credevano perdute per sempre: sono le voci di tutti coloro, che popolavano San Raffaele nel XIV secolo e che oggi, recitando le regole che a quel tempo servivano loro per gestirsi, gli statuti, si raccontano all'autore, che si fa interprete di un mondo apparentemente molto lontano nel tempo, ma che alla prova dei fatti forse è più contemporaneo di quel che può sembrare.