L'Olocausto è molto studiato, molto commemorato e molto raffigurato. Ma ancora ci sono aspetti importanti della sua storia che sono stati trascurati. Il volume ci permette di approfondire le nostre conoscenze sull'argomento, qui trattato in tutti i suoi aspetti e su scala globale. Dan Stone sottolinea come l'idea di «macchina dello sterminio» sia incompleta: molte persone vennero in realtà uccise nei luoghi in cui vivevano e nei modi piú brutali. Delinea la pervasività del collaborazionismo in tutta Europa, sostenendo con forza che dobbiamo smettere di pensare all'Olocausto come a un progetto esclusivamente tedesco. Considera anche la natura del trauma generato dall'Olocausto e i motivi per cui la sofferenza ebraica deve ancora essere pienamente valutata. Per Stone, il nucleo principale da cui partire per comprendere il pensiero e l'agire dei nazisti è l'ideologia genocida, delle cui origini fornisce un'approfondita analisi. Mettendo a frutto decenni di ricerche, il saggio sovverte molto di ciò che pensiamo di sapere sull'Olocausto. L'autore utilizza documenti nazisti, ma anche diari, testimonianze del dopoguerra e persino i prodotti di fiction, per esortarci, in un'epoca di crescente nazionalismo e xenofobia, a comprendere in tutta la sua portata e complessità la vera storia di un trauma che non smette di sconvolgere le coscienze.