Da un lato il racconto delle vicende inedite o poco conosciute dei cosiddetti "trovati", invenzioni fantasiose e irrealizzabili che furono proposte al Duce e ai suoi collaboratori e che, pur essendo prive di basi tecniche e scientifiche, ebbero inaspettata accoglienza; dall'altro tutte le occasioni mancate che avrebbero forse potuto cambiare le sorti italiane nella Seconda guerra mondiale: dalle importanti intuizioni sul radar di Marconi all'aereo a reazione Caproni-Campini, fino all'emigrazione forzata - a causa delle leggi razziali - degli scienziati di via Panisperna, che stavano conducendo ricerche dalle notevoli potenzialità nel campo della fisica nucleare. Una rilettura degli ultimi anni del fascismo, durante i quali il regime di Mussolini, al di là della demagogia e dei proclami, mostrò in molti casi la sua grande povertà di cultura tecnicoscientifica.