Da Atlante a Enea, dagli Argonauti a Dardano, da Saturno ai Pelasgi, le città italiche hanno sempre ricondotto le proprie fondazioni a dèi ed eroi nel tentativo, spesso paradossale, di rafforzare la propria identità. L'esistenza di questi personaggi si è così frammentata ed espansa sino al fantastico, e la proto-storia delle città ha preso forme impensabili ai nostri occhi: Fiesole fu creduta esser la più antica città d'Europa, Viterbo divenne la capitale del mondo; Ulisse fu sepolto a Cortona, gli Argonauti giunsero in Etruria anziché in Colchide; e così via. Ma quali necessità collettive, quali imperscrutabili migrazioni di popoli si celano dietro questo intreccio di miti? In che modo fatti e protagonisti di questa Italia ancestrale e brulicante si ricollegano alle realtà archeologiche delle «civiltà megalitiche», dei popoli italici e infine della «nazione» etrusca? Gli autori, già noti per le loro ricerche ai confini storiografici della realtà degli antichi, ci guidano in un viaggio che conduce alle radici della nostra identità, tra sogno mediterraneo ed emancipazione italica. Con una postfazione di Vittorio di Cesare.