Ci si avvicina, in Europa, al centenario dello scoppio nel 1914 della prima guerra mondiale e rinasce l'interesse per quel periodo storico, ancora poco conosciuto. Uno degli aspetti quasi ignoti della Grande Guerra è la partecipazione ad essa della Legione ceco-slovacca (citata nel Bollettino della vittoria). Essa nacque in Russia, si affermò in Francia e vide infine la luce nell'ultimo anno del conflitto anche in Italia, grazie agli sforzi ed alla rete diplomatica realizzata da Milan Rastistav Stefanik, scienziato slovacco, naturalizzato francese, collaboratore diretto di Tomas Garrigue Masaryk, la "mente" della nascita della moderna Cecoslovacchia. Banditi erano considerati i legionari, per la monarchia austro-ungarica: qualora catturati, la loro sorte era segnata e venivano giustiziati per alto tradimento. Eroi, perché ovunque si trovassero a combattere (Russia, Italia, Francia) si comportarono con coraggio pari al loro amore per una patria che ancora non esisteva.