È noto che l'Antico Testamento contiene elementi di aspra critica nei confronti della cultura urbana sviluppatasi verso la fine del IV millennio in Mesopotamia e da lì esportata in Siria intorno alla metà del III millennio. In Siria-Palestina il modello di sviluppo urbano entrò presto in competizione con un modello alternativo, fondato sull'appartenenza tribale e sui legami gentilizi. La scoperta dei coevi archivi di Emar (odierna Meskene) dimostra che, pressappoco nel medesimo periodo, la stessa concorrenza fra i due modelli di sviluppo era presente nella Siria del Nord, allora sotto il dominio dell'impero ittita. Crisi economica e sociale, indebitamento e conseguente asservimento degli strati più fragili della popolazione, guerre, conflitti sociali e instabilità politica interna: tutti questi fattori fanno da cornice alle centinaia di transazioni e di atti registrati nei testi di Emar. Leggendo tra le righe di un formulario rigidamente codificato emerge la drammatica e lenta agonia di un'intera comunità, dai sovrani locali ai privati cittadini. Il vecchio mondo tramontava, nuove idee attecchivano.