Trent'anni dopo la scoperta del campo di concentramento di Vo' in provincia di Padova, Francesco Selmin riprende lo scavo nella storia della Shoah in Veneto, per concentrarsi sulle vicende dei sette bambini là internati. Tema conduttore della ricostruzione è il Chad Gadya ("Il capretto"), la canzone-filastrocca tradizionalmente intonata dopo la cena di Pasqua, con la quale i bambini incantano il parroco di Vo'. Nell'interpretazione più condivisa la filastrocca racconta la storia degli ebrei come una sequenza di tragedie che però nella conclusione infonde serenità e speranza, perché la spirale di odio riversata dai più potenti imperi contro Israele a un certo punto si spezza, grazie all'intervento del Signore. Per i bambini di Vo' non ci fu purtroppo alcun finale di speranza, perché nessuno di loro tornò da Auschwitz.