Un radicato luogo comune della storiografia ci porta a credere che l'età di mezzo sia stata un duro confronto tra civiltà e barbarie. In realtà, come spesso succede, le cose sono assai più complicate. È in questo clima di decadenza che, nell'arco di una decina di secoli troppo rozzamente definiti "bui", si dispiega la crescita del cristianesimo e il grande sviluppo culturale ed economico che prenderà corpo nel XIII secolo e si rafforzerà fino a portarci alle soglie della definitiva fioritura del Rinascimento. Nasce e cresce così una comunità straordinariamente vivace, che vive necessariamente di contraddizioni, di incoerenze dentro le quali Tito Saffioti è andato a curiosare con il gusto e lo scopo di riportare alla luce eventi e figure meno note e "bizzarre" di quello che è sicuramente uno dei periodi più affascinanti della storia dell'umanità.