Questo libro è l'ultimo frutto dell'erudizione antiquaria di Rosario La Duca (1928-2008), l'investigatore del passato che. per più di mezzo secolo, s'è dedicato, in rubriche giornalistiche e in volumi scevri di oleografismi, a salvare dall'oblio luoghi e caratteri della Palermo perduta. "La corda e la mannaia" è la continuazione ideale di un altro testo, "I veleni di Palermo", uscito nel 1970 con l'introduzione di Leonardo Sciascia. Raccolgono entrambi storie di cronaca nera, riversate in miniracconti di taglio per lo più investigativo e sempre fulminanti per la bizzarria del caso e per la ferocia della pena, e venati dell'ironia caratteristica dell'autore: per il quale dove la storia anticipa davvero le linee del presente è nei dettagli. Il primo era dedicato agli "assassinii silenziosi", questo si concentra sugli "assassinii rumorosi", più spettacolari, per i quali il castigo era esemplare: la mannaia per il nobile, la corda per il pover uomo.