Il 16 febbraio del 1915 si spegneva in una casa del centro di Torino la vedova Filomena Valperga: i funerali, celebrati con i conforti della religione, furono quelli di una donna pia, da tutti conosciuta e rispettata come benefattrice. Eppure, quella donna, in gioventù, aveva percorso, con le pistole e con il cuore, i boschi della Baronia avellinese ed era entrata nella leggenda come la brigantessa Filomena Pennacchio, regina delle selve, criminale per alcuni ed eroina per altri. L'obiettivo del libro è sottrarre lei e le sue compagne d'avventura alle contrapposte letture ideologiche che ne manipolano l'agire, riconducendole tutte nello spazio più naturale della storia di genere, per testimoniare il dazio di sangue e sofferenze che tutte costoro pagarono alla costruzione della Nuova Italia.