La Prima Guerra Mondiale vide la creazione di istituzioni di propaganda e informazione dedicate. Il servizio segreto militare italiano giocò, in quest'ottica, un ruolo fondamentale nel crollo morale dell'Austria-Ungheria. Attraverso una puntuale analisi dei compiti della 1^ Armata oltre che del fondamentale nodo strategico e informativo del 'saliente trentino', l'autore prende in esame due avvenimenti storici fondamentali nella storia della Grande Guerra: l'offensiva di primavera del 1916, più nota come strafexpedition, e il controverso episodio svoltosi nell'autunno 1917 a Carzano. Proprio il dettagliato studio degli avvenimenti svoltisi in questa cittadina in provincia di Trento consentirà al lettore non solo una precisa conoscenza dell'attività di spionaggio svolta dall'Ufficio Informazioni della 1^ Armata, ma permetterà di aprire anche una finestra sulla genesi della guerra psicologica. Fu proprio su questo tratto di fronte infatti che, su iniziativa dell'Armata, si decise di stampare e lanciare nelle retrovie nemiche manifestini volti a minare la coesione interna delle truppe austro-ungariche, già peraltro indebolita dai movimenti nazionalisti cechi e moravi. Anche in quest'ottica, quindi, possiamo affermare che la Prima Guerra Mondiale fu il primo conflitto moderno, in cui alla forza delle armi venne affiancato il lavoro, spesso oscuro e ancora poco noto, dei servizi di informazione, abili non solo a reperire notizie ma anche a sfruttarle per indebolire il morale e le certezze dell'avversario.