"Quel che si apprezza, in queste pagine, è il respiro che non stringe la Calabria entro gli augusti confini di una terra "marginale", come in troppi hanno fatto, ma la colloca dove va collocata: al centro del Mediterraneo e di una problematica storica i protagonisti della quale - per il periodo considerato - sono i medesimi della "grande" storia: l'eredità bizantina, l'ombra del vicino Islam, i conquistatori normanni, i legislatori svevi, gli angioini e gli aragonesi guidati da sovrani i quali, non a caso, attribuirono il titolo di duchi di Calabria ai loro eredi al trono. Calabria europea, Calabria mediterranea. Terra nella quale si riflettono, con una specifica problematica, le grandi questioni e nella quale si propongono, con specifiche varianti, le grandi strutture di fondo della storia appunto euromediterranea. [...] Una storia di differenze, di articolazioni, di sfumature, spesso sfociata in momenti drammatici. Una storia aspra e talvolta amara, una storia cupa eppure illuminata da straordinari squarci di luce. Non è un caso che questa terra di acque limpide e di profonde foreste fosse una perla della Magna Grecia; né che vi sia nato e vi si sia ispirato quel purtroppo in parte ancora misconosciuto ma intenso e profondo genio del Rinascimento che fu Galeazzo di Tàrsia, una voce poetica dell'altezza di un Cervantes, di un Tasso e di uno Shakespeare" (dalla Prefazione di Franco Cardini).