La guerra sino-giapponese del 1894-1895 fu un punto di svolta delle relazioni internazionali. L'impero cinese sconfitto dovette accettare condizioni umilianti, compreso il pagamento di enormi riparazioni di guerra che generarono un complesso gioco diplomatico e finanziario la cui posta era la possibilità di creare una pressione politica ed economica sul paese tramite il suo indebitamento. La vicenda delle riparazioni ebbe tratti paradossali: i giapponesi, vincitori, maturarono la percezione di una 'vittoria tradita' a causa dell'intervento occidentale; la Gran Bretagna, centro finanziario della 'prima globalizzazione', fu 'umiliata' proprio sul terreno su cui dominava da una brillante iniziativa finanziaria russa sostenuta dalle case d'affari di Parigi; la Cina, sconfitta, utilizzò l'indebitamento come strumento diplomatico per avvantaggiarsi della rivalità tra le potenze straniere. Da questi eventi ebbero origine alcuni 'paradigmi' della politica estera e finanziaria cinese, che tuttora caratterizzano l'azione della Cina nel sistema internazionale.