La doppia epurazione cui allude il titolo di questo volume si riferisce sia all'espulsione di docenti e studenti ebrei dall'università italiana, voluta dal regime fascista nell'autunno del 1938, sia al loro difficoltoso, contrastato, se non impossibile, reinserimento nell'accademia italiana dopo la fine della persecuzione razziale e della guerra. Una faticosa reintegrazione che si tramutò, in molti casi, in una sorta di nuova, definitiva, epurazione. Attraverso il caso dell'ateneo pisano il volume, qui presentato in una nuova edizione aggiornata, analizza in concreto - con numeri e nomi - l'applicazione della legislazione antisemita e le sue drammatiche conseguenze, oltre alle reazioni, alle compromissioni e ai molti silenzi acquiescenti che caratterizzarono il mondo dell'università prima, durante e dopo la persecuzione antiebraica.