Il piccolo comune ladino di Livinallongo, che si espande intorno al Col di Lana nelle Dolomiti, rappresenta ancor oggi, a un secolo di distanza, un simbolo della tragedia della prima guerra mondiale sul fronte austro-italiano: la popolazione evacuata nel 1915, il paese distrutto, il ritorno su un territorio devastato per riprendere la vita a poco a poco, con una lunga e faticosa opera di ricostruzione. Una parte antologica di memorie scritte e orali, contemporanee agli eventi e successive, racconta l'esodo degli abitanti in più direzioni, verso l'interno dell'Austria o dell'Italia, e le loro sofferenze fisiche e morali, le loro angosce, i loro lutti. Il lettore è accompagnato nella lettura critica delle fonti attraverso la ricostruzione del quadro storico d'insieme, che permette di collegare le tragiche esperienze dei fodomi del piccolo Livinallongo con quelle dei milioni di profughi che furono allontanati da tutti i vari fronti coinvolti nella Grande Guerra.