Si giocava a calcio, e per giunta anche bene, nei paesi che aderivano al Patto di Varsavia. Anzi il calcio dell'est divenne una questione di culto per gli appassionati e per chi ne seguiva con attenzione le vicende. Non peraltro, ma sia le squadre nazionali che quelle di club rivendicavano una certa competitività sul palcoscenico internazionale, sebbene non si affidassero al professionismo, ma facessero tesoro al meglio dell'idea di collettivo e di socialismo anche nel mondo del calcio. Del resto, le affermazioni del calcio socialista furono tante, forse al pari di quanto furono anche i rimpianti. Il confronto con i paesi al di là della cortina di ferro spesso lo vinsero ed in più di un'occasione lamentarono qualche cocente sconfitta, ma complessivamente il calcio di stampo socialista divenne un modello a cui in tanti guardavano con curiosità, malgrado le sue enormi contraddizioni. Storie di campioni che potevano giocare ad ovest e di altri che invece dall'est non se ne vollero mai andare. "Splendori del calcio socialista" è un viaggio nel tempo e in un mondo che soltanto in parte appare tramontato.