Osservando i diversi sviluppi delle tattiche europee altomedievali, ben lontane dall'assomigliare al caos indisciplinato che in genere si immagina, risultano ben chiari il declino della cavalleria nei regni "barbari" che sostituirono l'Impero romano d'Occidente e la sua sopravvivenza negli eserciti misti bizantini. Altre tradizioni militari, provenienti dalle steppe eurasiatiche e dal mondo islamico, influenzarono le tattiche europee, dove l'importanza di forze bilanciate di cavalleria e fanteria rimase fondamentale. Con la successiva evoluzione degli eserciti professionisti, le tattiche sul campo di battaglia e i modi in cui i sovrani potevano affrontare le guerre variarono a seconda dei metodi di reclutamento e dell'equipaggiamento. Le truppe arruolate dalle città-stato italiane erano diverse da quelle di Stati nazione emergenti come Inghilterra e Francia. Mentre forze equilibrate di fanteria, cavalleria pesante e leggera erano necessarie ovunque, la guerra nell'Europa occidentale e centrale era differente da quella fra cristiani e musulmani in Spagna, e dagli scontri sulle frontiere orientali della cristianità. Il testo, corredato da rare testimonianze nonché esplicativi piani di battaglia, è illustrato con scenari a colori che riportano in vita alcuni scontri importanti.