Come giocavano con le parole gli antichi Romani, i figli del popolo e gli uomini eruditi come Cicerone? Ai tempi del papa re che cosa si dicevano le statue parlanti Pasquino e Marforio? Questo libro - giunto alla seconda edizione, ampliata con ulteriori sedici pagine, figure aggiuntive e chiarimenti sui giochi enigmistici meno conosciuti - ce lo svela attraverso un intenso viaggio per Roma a livello temporale che parte dalle monete di Giulio Cesare e dalla ricorrente iscrizione latina del quadrato del Sator, per ammirare gli stemmi-rebus di casate illustri del Medioevo e del Rinascimento, lungo le sciarade di Pio IX al tempo della breccia di Porta Pia fino a giungere ad anagrammi e acrostici citati da Paolo VI e, più recentemente, da papa Francesco. Una carrellata plurisecolare nel mondo dell'enigmistica, tra acrostici, sciarade, bisensi, cambi d'iniziale, anagrammi, palindromi, vignette e rebus.