Degli oltre 140.000 ebrei internati dai nazisti nella città-fortezza di Terezin (nell'attuale Repubblica Ceca) solo 17.247 sono sopravvissuti agli stenti, alle malattie e alla deportazione verso Auschwitz. Tra questi, il rabbino Benjamin Murmelstein, che rivestì - in circostanze terribili ed eccezionali - un ruolo importante nella gestione della comunità dei prigionieri e fu, per questo, oggetto di campagne denigratorie e di accuse di collaborazionismo. Il testo che presentiamo offre ai lettori il suo racconto delle vicende del "ghetto modello" voluto da Adolf Eichmann. Una documentazione di grande rilievo storico, l'opera di un "testimone mai sentito" convinto che l'essere sopravvissuto debba tradursi in un contributo utile per la difesa dell'umanità. «Può anche darsi che, fra tutti i condannati a "sapere", io solo non sia stato liquidato per una di quelle assurde circostanze verificatesi spesso a Terezin. Invece se la vita risparmiata ha una ragion d'essere... questa è la storia del ghetto di Terezin».