Il Cinquecento rappresenta il secolo della grande svolta nella storia veneziana: la Repubblica perde egemonia marittima e peso politico in Italia e in Europa. Durante il secolo la Serenissima affronta tre conflitti contro l'impero Ottomano, uscendone sempre sconfitta. La Guerra della Lega di Cambrai, poi, rischia addirittura di distruggerla. Assieme al dominio del mare, però, evaporano l'identità e la cultura marittime costruite nei secoli. Non si tratta soltanto di dover spartire traffici e rotte navali, prima esclusivi, ma della crisi della civiltà sulla quale Venezia ha edificato sé stessa e la propria fortuna, avendo fallito, nel corso del Quattrocento, nello sforzo di dotarsi di una dimensione territoriale adeguata alle nuove sfide. La Venezia della renovatio urbis da Andrea Gritti serve solo a mascherare sotto una splendida veste architettonica la realtà della decadenza: non più potenza marittima, Venezia si dimentica d'essere anche solo uno stato marittimo e si ripiega nella "neutralità armata", che alla fine le risulterà fatale.