Venezia, seconda metà del Settecento, un pugno di uomini si oppone al declino della repubblica. Tra questi, Angelo Emo, l'ultimo a guidarne in battaglia la flotta. Considerato già in vita grande marinaio, tattico brillante e acuto stratega, esprime il meglio di sé nel corso di tre campagne navali contro la Reggenza Ottomana di Tunisi, tra il 1784 e il 1786. Si tratta del canto del cigno della Marina della Serenissima, all'interno del quale si colloca la prova di forza decisiva tra due opposti fronti interni al patriziato veneziano: quello senatorio, votato alla neutralità a ogni costo per preservare autorità e ricchezza dei pochi dell'alta aristocrazia, e quello militare, disposto ad allentare le maglie del potere pur di ridare alla repubblica rango internazionale. Nelle acque di Tunisi si consuma il dramma di Venezia, perché la sconfitta del partito militare porterà, in appena dieci anni, alla fine della millenaria repubblica di San Marco.