Kusunoki Masashige è il perfetto esempio del samurai solitario che muore eroicamente contro enormi avversità, combattendo coraggiosamente anche se sa che la sua causa è senza speranza. È fedele al suo imperatore e allo stesso tempo al suo makoto, cioè al concetto vitale di onestà a cui è chiamato un samurai. Quel tipo di sconfitta e di morte assicura a Masashige una duratura popolarità come eroe nazionale. La sua storia appartiene a quel periodo del medioevo giapponese che vede tra il 1331 e il 1336 i clan che gestiscono lo shogunato e, quindi, l'effettivo potere nel paese, prima gli Hôjô e poi gli Ashikaga, scontrarsi con il sovrano Go-Daigo impegnato nel tentativo di una restaurazione imperiale. Masashige aderisce subito alla chiamata del suo imperatore e gli rimane fedele fino all'ultimo suo respiro, dopo aver ottenuto la fama di combattente formidabile e aver dimostrato alla nazione un coraggio risoluto, una tenacia combattiva, una astuzia strategica e una audacia tattica di straordinaria grandezza.