Nell'Antica Roma, i grandi spettacoli offerti al popolo erano una parte assai importante, per non dire fondamentale, della vita pubblica. Che fossero legati a feste religiose in onore di qualche divinità oppure organizzati per celebrare avvenimenti politici e militari, il loro fine ultimo era celebrare la gloria di Roma. Una gloria non di rado efferata: nell'arena i gladiatori si combattevano fino alla morte, uomini e animali si affrontavano in cacce sanguinarie e i criminali venivano giustiziati con mezzi barbari. Le conquiste militari erano sugellate dai magnifici Triumphi durante i quali i generali vittoriosi sfilavano per la città, gli sconfitti venivano sacrificati agli dèi e le naumachie inscenavano abbordaggi e affondamenti con cruenta verosimiglianza. Il popolo affollava il Colosseo e il Circo Massimo per godere degli intrattenimenti offerti da consoli, dittatori e imperatori, sventolando i colori delle squadre nelle corse dei carri ed esultando alla vista della fauna esotica condotta a Roma da ogni angolo dell'Impero. E periodicamente riceveva il grano o il pane necessari a sfamarlo e a prevenire le rivolte scatenate dalla carestia. Con ricchezza di aneddoti e di particolari, L'Erà dei Gladiatori ripercorre in modo coinvolgente tutta la storia romana alla luce di questi e molti altri eventi sociali che l'hanno accompagnata e profondamente influenzata fin da suoi albori. In qualche caso sopravvivendo alla fine stessa dell'Impero per trasmettersi alle culture e alle epoche successive.