In Italia fu grande il contributo alla Resistenza, anche in termini simbolici, degli studenti e dei professori dei licei classici. La figura dell'intellettuale resistente ha le sue radici nell'anagrafe di questi istituti, dal momento che il fascismo trovò spesso i suoi critici più severi proprio in quella scuola di élite concepita per allevare i futuri quadri del regime. Dopo l'8 settembre, per molti di loro rifugiarsi in montagna o entrare nei Gruppi di azione patriottica (GAP) delle città occupate fu il naturale proseguimento di un percorso cominciato nelle aule scolastiche. Attraverso la ricostruzione di storie note e meno note che si intrecciano fra loro, il libro evidenzia il legame forte e sistematico tra lo studio dei classici e della filosofia e l'adesione alla Resistenza.