Qui si racconta la storia vera di tre bambini - le sorelle Liliana (per tutti Tatiana) e Alessandra (Andra), di quattro e sei anni, e del loro cuginetto Sergio - deportati ad Auschwitz con madri, nonni, zii. Si racconta di famiglie spezzate e dell'ostinazione di due madri sopravvissute al lager nel cercare i figli. Per le due bambine il 27 gennaio 1945, giorno in cui le truppe sovietiche fanno il loro ingresso ad Auschwitz, non segna un lieto fine, ma l'inizio di una nuova odissea che le porterà prima a Praga, in un orfanotrofio della Croce Rossa, poi in Inghilterra, in una casa di accoglienza per piccoli ebrei. Come in una favola, una rete di ricerche lanciata dall'Italia, forte come una speranza mai abbandonata, le riporterà a casa. Sergio però non tornerà: finirà vittima di un inganno ordito contro venti bambini per assicurare a un medico nazista cavie umane per i suoi esperimenti. L'orrore della fine sua e degli altri diciannove bambini resta seppellito per anni con le prove della strage rimasta impunita finché Günther Schwarberg, giornalista del settimanale tedesco "Stern", riuscirà a denunciarlo. Ma questa è anche la storia di Gisella, la mamma di Sergio, che fino alla morte continuerà a cercare il figlio in ogni angolo d'Europa rifiutandosi di credere che possa essere stato ammazzato. Grazie alle testimonianze di Tatiana e Andra Bucci, del fratello di Sergio Mario De Simone, di Günther Schwarberg, e con un'accurata ricerca documentaria, Titti Marrone ha ricostruito l'intera vicenda per la prima volta nel 2003, facendo luce su una delle pagine più buie della storia umana.