«Dalla fine della seconda guerra mondiale, gli studi storici sul fascismo, sono stati monopolizzati da un pregiudizio ideologico di stampo marxista che ne ha negato con ostinazione la valenza rivoluzionaria e anticapitalistica. Questa nuova opera dedicata alla storia del movimento mussoliniano, trova la sua peculiarità e ragion d'essere proprio nel voler, al contrario, rivendicare la componente rivoluzionaria, anticapitalistica e "socialista" del fascismo. Tesi di ispirazione defeliciana che Roberto Mancini, con rigore scientifico, ma con la chiarezza linguistica atta a raggiungere un pubblico non solo di nicchia, ha già delineato e approfondito nelle sue opere precedenti.»