Questo volume, muovendo dall'ipotesi che nel dispositivo teorico gramsciano vi sia una sorta di traducibilità reciproca tra problema politico e problema pedagogico, indaga un'esperienza educativa promossa dall'intellettuale e militante comunista sardo nel 1925: la scuola di partito per corrispondenza, della quale rimangono due sole dispense, ampiamente analizzate nel testo di Maltese. In particolare, l'autore si sofferma sulla curiosa presenza, in esse, della traduzione della parte iniziale della "Teoria del materialismo storico di Bucharin", che, pochi anni dopo, nei "Quaderni del carcere", sarà al centro di una dura polemica. Pietro Maltese si è occupato del pensiero di Antonio Gramsci, del rapporto tra formazione e lavoro nel contesto della trasformazione post-fordista, della torsione neoliberale dei sistemi di istruzione contemporanea.