Primo e due maggio 1945. L'attenzione viene concentrata su questi soli due giorni con il proposito di ridare memoria alla controversa vicenda dell'eccidio di Ovaro. Viene così ricostruito lo scenario e la puntuale scansione dei tempi e degli eventi. La Liberazione è imminente. I poteri civili non sono stati ancora rinnovati. Le diverse forze partigiane operano in assenza di un comando unico. La controparte, costituita dall'intero corpo cosacco di occupazione, si prepara all'esodo e usa una via di ritirata del tutto imprevedibile che coinvolge anche Ovaro. Ancora oggi le varie versioni sono fatte di reticenze, di omissioni, in taluni casi, di ricostruzioni non vere dei fatti e di scarico delle responsabilità, compresa quella di imputare ogni colpa ai comandi cosacchi. Gli autori, oltre ad avvalersi della documentazione esistente, hanno registrato e filmato interviste rese da alcuni dei principali protagonisti.