La vicenda narrata in questo volume, riguardante la Grande Guerra a Torino, affrontata principalmente dalla Croce Rossa Italiana, ma anche da altre pubbliche istituzioni ed organizzazioni umanitarie, può apparire lontana ai nostri sguardi, protesi alle cose di uso quotidiano e di immediato interesse. Si tratta invece di focalizzare, attraverso l'attenta lettura ed analisi delle singole strutture coinvolte e delle iniziative condotte da ciascuna, l'immediata ed efficace risposta che una città come Torino, già dotata di una consistente presenza ospedaliera, felicemente collegata da una capillare rete tranviaria e ferroviaria, seppe esprimere al meglio, soprattutto fronteggiando, non solo un'immensa quantità di feriti e malati dal fronte, ma anche la grande ondata di profughi a seguito della battaglia e della ritirata di Caporetto, nella valle dell'Isonzo dell'attuale Slovenia. Che si trattasse di residenze reali, ospedali cittadini e territoriali CRI, caserme, scuole, stabilimenti industriali, ambulatori farmaceutici, centri riabilitativi e di convalescenza, asili, manicomi, cucine e ricoveri notturni, in ogni ambito, uomini e donne con i loro mezzi e materiali, fecero la loro parte, a volte non senza sacrificare anche la propria vita.