Quasi mille anni: dal 476 d.C. fino al 1492. Un'epoca vissuta nel terrore dell'Apocalisse e nel flagello della peste, un tempo punteggiato da crimini neri di potere, avidità e vendetta. Difficile tracciare un confine tra le storie e le leggende, in un periodo storico di cui tanto è andato perduto: da Riccardo III, il re gobbo cantato da Shakespeare e morto in battaglia, a Giovanna d'Arco uccisa sul rogo, e dalla congiura dei Pazzi, i potentissimi banchieri fiorentini, agli avventurosi viaggi di Cola di Rienzo inviato presso il Papa ad Avignone, in queste vicende si intrecciano realtà politica, ispirazione divina, intrigo. Entriamo nella vera storia di un protagonista dell'immaginario universale come Vlad Tepes di Valacchia, il «figlio del Diavolo», il regnante che ispirò Dracula, ma viaggiamo anche nell'Irlanda del Trecento dove Alice Kyteler, figlia di un ricco mercante affascinata dagli antichi riti celtici - e forse uxoricida - finisce nel mirino della caccia alle streghe. Seguiamo l'ascesa dell'ambiziosa regina Brunilde e la sua orrenda fine e ci inoltriamo nella sinistra rocca di Alamut, da cui partono le missioni della setta degli Assassini. Il terzo volume della fortunata Storia dell'omicidio di Lucarelli e Picozzi è un affresco generoso e vivido, ricco di dettagli inaspettati e di analisi originali, una ricostruzione che ci porta nei più turbinosi contesti e tra i più discussi personaggi di quell'epoca, con rigore storico e passione.