Legato al genere degli "atlanti" statuari e quasi ultimo esito di una più che secolare tradizione che tendeva a proporre uno status di prestigio per determinati modelli scultorei, il volumetto di Dominique Magnan, offrendo una selezione aggiornata delle più apprezzate statue antiche, si connota come uno dei numerosi canali di divulgazione della cultura antiquaria operativi nel secondo Settecento. Organizzando il testo secondo strategie comunicative mutuate dalle più aggiornate "guide di Roma" e coniugando nell'apparato iconografico le immagini di consolidate e nuovissime eccellenze statuarie, Magnan realizza un prodotto editoriale nuovo e di sicuro impatto commerciale (come testimoniato dallo straordinario numero di esemplari dell'opera conservati nelle biblioteche di tutta Europa). Configurate dunque come un'antologia del "più bello" delle collezioni romane di antichità e quasi anticipando le rubriche "da non perdere" o "vale il viaggio" delle guide turistiche a noi contemporanee, le "Elegantiores2 si proponevano come un agile prontuario che poteva essere acquistato ad accompagnamento di altri prodotti dell' "industria" culturale basata sull'Antico.