Questo non è uno studio dell'araldica ad uso dei «modernisti». La presente trattazione non segue i canoni consueti della ricerca accademica intesi ad analizzare dati storici. Né vuol essere un'apologia della classe nobiliare con i suoi costumi e privilegi. Questa è una visione di parte. È l'araldica esperita dall'autore attraverso le occasioni conoscitive avute. Fin dalla prima pagina viene messo in chiaro il proposito e il «taglio» di quest'opera, che forse verrà rigettata dagli specialisti, ma speriamo possa venir apprezzata da tutti coloro che non credono nelle limitazioni di qualsiasi forma di cultura. L'araldica è una delle discipline più ricche e generose di stimoli per la propria vita spirituale. Bisogna però cogliere tali stimoli fra le righe, ovvero, saper leggere tra le figure i segni di un'idioma sapienziale che resta inaccessibile solo a chi rifiuta di concedersi all'universalità del simbolo che riconduce, sempre e comunque, al Simboleggiato. Prefazione di Stefano Salzani.