Nell'era in cui stiamo vivendo, con gli Stati Uniti scossi dalla polarizzazione politica e dalle fortissime tensioni sociali, "L'odio per gli intellettuali in America" di Richard Hofstadter emerge come una lettura rivelatrice e indispensabile. Questo grande classico della storiografia, che valse al suo autore il Premio Pulitzer nel 1964, svela le radici profonde dell'anti-intellettualismo nella cultura americana, offrendo una chiave di lettura per comprendere le dinamiche che ancora oggi influenzano la società e la politica degli Stati Uniti. Hofstadter ci conduce attraverso un'analisi profonda del risentimento verso la cultura e la conoscenza, tracciando un percorso storico che va dalle origini della nazione americana fino al Novecento. Forte di una scrittura precisa e appassionata, Hofstadter esplora il conflitto tra la razionalità e il sospetto, mostrando come questo abbia contribuito a plasmare un clima di ostilità verso gli intellettuali che persiste ancora nel presente. Le sue riflessioni offrono strumenti preziosi per interpretare i recenti sviluppi della politica americana e le loro inevitabili ripercussioni globali, facendo di questo libro una lettura di grande attualità. Hofstadter ci invita a riflettere sul ruolo degli intellettuali in una società occidentale, e non solo americana, che spesso preferisce la semplificazione alla complessità, la reazione all'analisi. Un'opera imprescindibile per chi voglia comprendere le sfide culturali che attraversano l'America di ieri e di oggi, e che continuano a influenzare il mondo intero. Prefazione di Tom Nichols. Introduzione di Sergio Fabbrini.