Nel 1935 dalla Valle di Fiemme giunse sull'Isola di Rodi, Protettorato italiano, un gruppo di boscaioli e segantini con le famiglie. Il governatore italiano Mario Lago creò per loro un nuovo villaggio che fu chiamato Campochiaro. Li raggiunsero altri convalligiani e pochi altri trentini. Avrebbero dovuto, con minoranze altoatesine e friulane, occuparsi della coltivazione delle locali foreste, depauperate nel corso degli ultimi secoli. Una emigrazione organizzata al meglio che, nelle intenzioni della maggioranza dei trentini doveva essere definitiva. Ma la "grande storia" aveva deciso altrimenti. Il Dodecaneso a partire dalla fine del 1936 divenne un avamposto "strategico" del nuovo impero italiano e conobbe un processo di massiccia militarizzazione. Quindi, con l'entrata in guerra dell'Italia, fu stretto nella morsa navale e aerea degli inglesi con continui bombardamenti e scarsità di viveri. Una parte dei trentini scelse di rientrare nella propria terra nel 1939, altri nel 1943, quando l'Arcipelago passò sotto lo spietato controllo dell'esercito tedesco.