L'inadeguatezza del trasporto pubblico di Roma è oggi un'evidenza, come è altrettanto evidente che ciò finisce per segnare negativamente l'immagine e l'identità della città. Ma come si è arrivati a questa emergenza? L'attuale fisionomia del trasporto romano ha preso a configurarsi sin dagli anni dieci del Novecento. All'inizio del secolo, benché fosse una capitale a scala ridotta, Roma viveva una fase di progettazione; le scelte sul trasporto, tuttavia, furono poco lungimiranti: non fu considerata, per esempio, la costruzione di una rete metropolitana. In seguito, durante gli anni del fascismo, si approntò la riforma del trasporto pubblico cittadino del 1930, che escluse il tram dalla viabilità del centro storico, ma anche in questo caso la scelta del cambiamento mancò dell'elemento metropolitana, rivelandosi dunque subito fallimentare; e non fece altro che segnare l'affermazione dell'autobus come mezzo di trasporto privilegiato, con conseguenze nefaste sulla qualità dell'aria in città e sulle condizioni del traffico. A un secolo dalla nascita dell'Atac, l'azienda creata nel 1911 dopo un lungo dibattito sull'opportunità di municipalizzare i servizi nella capitale, il volume restituisce la trama delle vicende del trasporto cittadino nella prima metà del Novecento, ricostruendo la storia dell'azienda e dei suoi rapporti con l'amministrazione capitolina, delle sue capacità organizzative e delle sue efficienze/inefficienze nelle scelte tecnologiche...