Tra il 1940 e il 1943 le forze italo-tedesche dell'Asse e l'8a Armata britannica si affrontarono nel deserto dell'Africa settentrionale, un corridoio sabbioso di 1600 km tra El Alamein e Tripoli, limitato a nord dal Mediterraneo e a sud dalla catena delle dune del Mare di Sabbia e dalla palude salmastra della Depressione di Qattara. Sul margine meridionale di quest'ultima, impraticabile per i mezzi corazzati e gran parte dei veicoli pesanti, si estendeva il vasto e ancor più aspro "deserto interno", che fra il 1941 e il 1943 fu la via attraverso cui far filtrare piccole formazioni motorizzate altamente mobili, per attaccare o perlustrare le retrovie nemiche. Questo libro racconta la guerra eccentrica e "romantica" delle unità speciali britanniche nella campagna d'Africa, analizzandone il contributo fino a trasformare quel terreno difficoltoso in un alleato strategico. Nate sulla scorta dell'esperienza di T.E. Lawrence e delle pattuglie di automezzi leggeri, queste truppe assunsero fin dal principio la doppia connotazione di "speciali", in quanto dovevano compiere un limitato numero di operazioni, ed "elitarie" perché dovevano dar prova di capacità e competenze superiori, acquisite nel corso di un duro addestramento. Al centro del libro ci sono il SAS di David Stirling, il PPA di "Popski" Peniakoff, ma soprattutto il Long Range Desert Group, un corpo oggetto di vero e proprio culto specialistico: in maniera compiuta e con magistrale equilibrio, l'Autore ne prende in esame i successi e le sconfitte, tratteggiando la personalità dei suoi comandanti e descrivendo l'ostilità dell'ambiente militare in cui si trovò a operare. Il libro viene qui presentato in un'edizione arricchita da fotografie originali, tra cui spiccano quelle scattate al Long Range Desert Group dal grande fotografo inglese Cecil Beaton.