Gli autori, comandanti in servizio attivo, si propongono di fornire al lettore nuovi temi di riflessione sulla storia della marina italiana, un mondo a sé, su cui si sono consolidati molti luoghi comuni. Per comprendere il comportamento della flotta italiana l'8 settembre 1943 occorre chiedersi qual era la vera funzione delle forze navali da battaglia, e a cosa servivano le moderne corazzate. Sulla base di fonti e testimonianze in parte inedite, reperite in Italia e all'estero, viene messa in luce l'esistenza della dissonanza tra "ragion di Stato" ed etica militare, di una spaccatura tra i vertici e i comandanti a bordo, isolati sulle proprie navi che porterà a una serie di drammi e tragedie individuali, soltanto sussurrati, tra cui il suicidio del comandante Carlo Fecia di Cossato.